Nel nostro vissuto che possiamo datare 1998, c’è stato un iniziale periodo di lettura di documenti legati a esperienze esistenti, più o meno consolidate quali quella di Notre Dame de la Résurection di Parigi e dell’Ordo Viduarum di Milano. Ma importante è stata la partecipazione agli incontri nazionali sulla vedovanza promossi dall’Ufficio Famiglia della C.E.I.. Da qui discende la stesura delle nostre “ Dieci parole” che si possono vedere a parte. Gli incontri quindicinali di formazione, partendo proprio dall’esperienza di Parigi, ci fanno analizzare e correggere le bozze dei nostri documenti con suggerimenti per la scelta anche dei testi biblici.
Il primo di questi documenti lo consegnamo al vescovo, Mons. Luciano Monari, nell’agosto del 2000 e da lui approvato. – vedi “Consacrarsi a Dio da vedova” nella sezione Biblioteca –
Intanto studiamo “Vita consecrata” “ Esortazione postsinodale di Giovanni Paolo II 1996 sempre sotto la guida del nostro assistente Mons. Eliseo Segalini. – vedi: Vita consacrata – approfondimento.
Il vescovo è disponibile per la consacrazione sia pubblica che privata, da conferire a ognuna previo colloquio personale con lui. Importante e imprescindibile è il metodo, accettato da tutte, della discrezione e del riserbo sulle persone del gruppo.
Successivamente si chiarisce che per la consacrazione pubblica, il luogo sarà la chiesa cattedrale per una visibilità ecclesiale della vocazione vedovile e perché si comprenda che è la Chiesa Diocesana che farà la proposta alla persona vedova; il luogo per quella privata e temporanea sarà la cappella vescovile.
L’anno successivo, insieme a “Vita consecrata”, approfondiamo le catechesi del mercoledì del S. Padre, concludendo le giornate con la preghiera dei vespri e la celebrazione eucaristica: la preghiera è, infatti, peculiarità per la vedova consacrata, come dialogo con lo Sposo e intercessione.
Facciamo un altro passo, approfondendo ciò che i documenti della Chiesa e il Concilio Vaticano II dicono riguardo allo stato vedovile e che ritroviamo in un testo di D. Tettamanzi del 1977 “La vedova cristiana – vocazione e missione”. – vedi: La condizione vedovile nei documenti ecclesiali.
Il gruppo che nel tempo si è allargato da due a nove, assume le caratteristiche di “ laboratorio”, cioè di cammino mirato alla consacrazione, ma non riservato a chi intuisce una possibile “chiamata”; il gruppo è aperto a chi è in ricerca e questo per evitare che si creino automatismi. – vedi: L’obolo della vedova
Il 5 maggio 2002 due di noi, Piera e Silvia, ricevono in cattedrale la Benedizione definitiva, accolte dal vescovo e dalla Diocesi, e la cosa viene fatta conoscere attraverso il settimanale diocesano. La preghiera, ripetiamo, accompagna sempre e occupa la centralità degli incontri quindicinali. Salmi commentati dal Papa, poi da .B. Maggioni e C. M. Martini.
La formazione, ancora intorno al tema della Risurrezione, ci fa prendere in esame il testo di Frosini “Risurrezione, inizio di un mondo nuovo” che ci impegna per un intero anno. Così è anche per il testo di E.Bianchi “ Cristiani nella società” nell’anno successivo.
L’essere insieme in tutti questi momenti aiuta a verificare e approfondire il carisma, permette di rimanere in contatto con la varietà dei modi di vivere la vedovanza cristiana e maturare nella consapevolezza dello specifico del nostro servire.
Oggi stiamo approfondendo il testo di B.Maggioni “La cruna e il cammello” insieme alla lettera pastorale del Vescovo “ Debitori del Vangelo” che traccia il programma pastorale della Diocesi.
Un grande aiuto a costruire la nostra fraternità ci è stato dato dal “dono” di un’esperienza estiva di “Eremo”, non nuova per alcune, ma divenuta in breve tempo, indispensabile per molte. Dura, da tre anni; una settima insieme nell’arco di un mese da trascorrere in un luogo-paradiso sulle nostre colline che ci ha insegnato la scansione del tempo sulle orme dell’“Ora et labora” , cioè preghiera, silenzio, adorazione, deserto, servizio e studio. – vedi : I Quaderni dell’Eremo.
Ha fatto crescere la nostra fraternità anche “la casa” dei nostri incontri. Si tratta di un appartamento nei pressi del Duomo, di quattro stanze, dotato di sala riunioni, cucina, biblioteca e computer che mettiamo a servizio anche della pastorale vedovile diocesana .- vedi: Debitori del Vangelo.
Infatti da un triennio ci si inserisce nel cammino pastorale impostato dall’Ufficio famiglia della Diocesi promuovendo incontri, nelle parrocchie che ci accolgono, di riflessione e di ascolto-confronto aperti a tutti.
Il nostro Statuto, vedi a parte, è stato approvato dal Vescovo ad experimentum in data 19 Ottobre 2005.